SCAPIGLIATO, IL POLO INDUSTRIALE CAMBIA ORIZZONTE PER DIVENTARE IL POLO DEL RICICLO

PRESENTATO LA SERA DEL 16 SETTEMBRE IN PIAZZA DEL MERCATO A ROSIGNANO SOLVAY IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE FINO AL 2035
Data:

17/09/2025

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  • Comunicato stampa
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Descrizione

Il nuovo Amministratore Unico di Scapigliato, l’Ingegnere ambientale Francesco Girardi, ha presentato la sera del 16 settembre la prima fase del nuovo Piano Industriale predisposto per la Società in house del Comune di Rosignano Marittimo, nell’ambito della riunione congiunta – convocata in piazza del Mercato a Rosignano Solvay, aperta a tutte le cittadine e i cittadini – tra la seconda e la quinta Commissione consiliare.

La prima fase del Piano Industriale prevede investimenti superiori ai 20 milioni di euro entro il 2030, finalizzati ad accompagnare la transizione graduale dall’attuale core business dello smaltimento in discarica di rifiuti speciali verso attività di riciclo e recupero di materia, sia dai rifiuti urbani che da quelli speciali. Le nuove attività del Polo impiantistico – nel rispetto dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) vigente, rilasciata con la delibera n. 160 dell’11/02/2019 della Giunta Regionale Toscana – sono pienamente coerenti con le priorità indicate dal nuovo Piano Regionale dell’Economia Circolare (PREC) e con la gerarchia europea per la gestione dei rifiuti, entrambe recepite negli scenari di sviluppo previsti dal Piano Regionale Rifiuti.

Il quadro di riferimento dà priorità a soluzioni su misura, pensate per il recupero di materia dai rifiuti e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Queste soluzioni sono progettate per essere compatibili sia con le vocazioni del territorio ospitante, sia con i flussi di rifiuti provenienti dal bacino di prossimità. Un approccio che si discosta dalle precedenti ipotesi industriali – non realizzate – basate su grandi impianti centralizzati.

Tra gli investimenti previsti spiccano quelli per il potenziamento della sezione di biostabilizzazione dell’impianto di Trattamento meccanico-biologico (TMB), che sarà incrementata di 12.500 t/a; la realizzazione di un impianto di trattamento per RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) per 10.000 t/a; l’incremento dell’area dedicata al compostaggio della frazione verde già autorizzato per 15.000 tonnellate annue; l’installazione di un impianto di trattamento per la frazione organica della raccolta differenziata (FORSU) per 5.000 t/a dedicato in via prioritaria ai fabbisogni del Comune di Rosignano Marittimo; la realizzazione dei moduli già autorizzati per lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti contenenti amianto, a stimolo e decisivo supporto delle tante bonifiche necessarie sul territorio; l’attivazione di un impianto per la produzione di biodiesel da oli vegetali esausti, con un investimento progressivo in tre moduli da circa 600.000 kg/anno ciascuno; la vendita dell’acqua potabilizzata a valle dell’impianto di trattamento del percolato esistente; l’upgrading del biogas attualmente captato dalla discarica con produzione di biometano da immettere nella rete SNAM, grazie alla partnership già attiva con Waga Energy; l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle superfici già disponibili all’interno del Polo impiantistico per una potenza di 4.000.000 kWp.

La piena salvaguardia dei posti di lavoro attualmente presenti nel Polo impiantistico è stata posta come condizione prioritaria per tutte le nuove progettualità. Una scelta che conferma come l’Economia Circolare rappresenti una reale alternativa al vecchio modello lineare, all’interno di una strategia industriale sostenibile e innovativa. La Società sta già valutando la fattibilità della seconda fase del Piano Industriale, con orizzonte al 2035. Tra le ipotesi in esame c’è la possibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti anche per l’impianto di TMB, attraverso il reimpiego dei sovvalli e di altri rifiuti plastici già classificati come Materia Prima Secondaria (MPS). Un altro sviluppo innovativo riguarda la tecnologia del landfill mining, che permetterebbe di recuperare materiali da lotti di discarica ormai esauriti, trasformandoli in miniere urbane. Questo approccio consentirebbe di reintrodurre, nelle stesse linee impiantistiche dedicate all’Economia Circolare, tutti quei rifiuti recuperabili che in passato, per mancanza di tecnologie adeguate, venivano interrati e smaltiti in discarica. In parallelo, si otterrebbero nuove volumetrie disponibili per lo smaltimento in sicurezza e a chilometro zero degli scarti non recuperabili generati dalle nuove proposte impiantistiche.

“Un Piano Industriale che guarda al futuro, puntando su tecnologie innovative e sostenibili – commenta l’ingegnere Francesco Girardi, Amministratore unico di Scapigliato – L’approccio scelto privilegia una combinazione di impianti di media e piccola taglia, già ampiamente collaudati e sviluppati sia in Italia che all’estero. Il tutto nel pieno rispetto delle vocazioni del territorio, delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dalla Regione Toscana, delle normative sull’End of Waste e dei principi dell’Economia Circolare. Un elemento distintivo del Piano è, infine, l’investimento in impianti fotovoltaici di servizio, che permetteranno di alimentare sia le nuove installazioni che le strutture esistenti con energia da fonte rinnovabile. Una scelta strategica che garantirà l’autosufficienza energetica del Polo e contribuirà concretamente al miglioramento del rating ESG, rafforzando l’impegno dell’Azienda verso una transizione ecologica autentica e misurabile”.

“Il progetto di sviluppo del Polo impiantistico di Scapigliato delinea, finalmente, una transizione reale e non solo formale dalla logica insostenibile e anacronistica della discarica alla piena circolarità - è la riflessione dell’Amministrazione comunale di Rosignano Marittimo con il sindaco Claudio Marabotti e l’assessore Roberto Repeti - La prima fase consente lo sviluppo di progetti precisi che vanno verso la creazione di plurimi impianti dedicati al trattamento di rifiuti prodotti nel territorio. La prospettiva futura di sviluppi sperimentali estremamente promettenti come il “landfill mining” apre poi l’orizzonte verso il recupero di materiali, sepolti da tempo ma ancora recuperabili, ottenendo anche il vantaggio di “svuotare” i vecchi lotti di discarica, recuperando volumi per quanto ancora ci sia da conferire in discarica. È fondamentale infine che l’intero piano sia progettato per salvaguardare i posti di lavoro attuali”. 

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Ultimo aggiornamento: 18/09/2025 16:15

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