Descrizione
Lunedì 10 febbraio 2025 è la Giornata del Ricordo. Si tratta di una commemorazione nazionale istituita con la legge n. 92 risalente al 30 marzo del 2004 che aveva ed ha lo scopodi rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e quindi dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. La data del 10 febbraio ha un significato preciso: nel 1947, infatti, venne firmato il trattato di pace di Parigi con il quale la Jugoslavia, dopo la fine della seconda guerra mondiale, riceveva le province di Pola, Fiume e Zara e parti di Gorizia e Trieste.
In occasione della Giornata del Ricordo il sindaco di Rosignano Marittimo, Claudio Marabotti, ha scritto una lettera a tutte le scuole in cui ricorda le migliaia di persone uccise gettandole nelle foibe (sono anfratti rocciosi che raggiungono la profondità in certi casi di 200 metri) e i 350mila esuli arrivati in Italia. L’invito del sindaco Marabotti è quello di aprire una riflessione e un approfondimento nell’ambito del Consiglio Comunale de ragazzi, fornendo la possibilità alle scuole di poter organizzare un incontro con un testimone diretto di quella tragedia.
Ecco a seguire il testo completo della lettera firmata dal sindaco di Rosignano e inviata agli istituti scolastici del territorio.
“A distanza di pochi giorni dal Giorno della Memoria, con cui abbiamo ricordato la persecuzione del popolo ebraico e le vittime del nazi-fascismo, vorrei porre la vostra attenzione su un altro triste episodio della storia italiana, che per molto tempo è passato sotto silenzio. Mi riferisco al dramma delle foibe e ai tanti cittadini italiani uccisi tra Trieste e Fiume alla fine della seconda guerra mondiale. La nostra Repubblica - scrive il sindaco Claudio Marabotti - con la legge 92 del 2004, ha istituito il Giorno del Ricordo, il 10 febbraio di ogni anno. La data ricorda il trattato di pace di Parigi, firmato il 10 febbraio del 1947, che assegnò alla Jugoslavia le province di Pola, Fiume, Zara e parte delle zone di Gorizia e di Trieste.
Come ben sapete, l’Istria è stata terra di grandi tensioni e violenze tra le popolazioni italiana e slava fin dalla fine della prima guerra mondiale. Non possono essere dimenticate le leggi fasciste che obbligavano all’italianizzazione dei nomi, che proibivano l’uso della lingua slava, così come le violenze, le reclusioni nei campi di concentramento e gli omicidi avvenuti fino al 1943 in territorio istriano In quest’area così gravida di tensione e di odio, a partire dall’autunno del 1943 e nel maggio/giugno del 1945, furono deportate e uccise alcune migliaia di persone, per lo più italiane, gettate spesso ancora vive nelle fosse rocciose delle montagne carsiche (le foibe), profonde fino a 200 metri. A cadere dentro le foibe furono fascisti ma anche cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini, vittime di una volontà di vendetta spietata. La persecuzione proseguì fino alla primavera del 1947, quando fu fissato il confine fra Italia e Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non terminò; oltre trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli, costretti a ripartire da zero in Italia, spesso nell’indifferenza generale.
Tenere viva la memoria è fondamentale per non ripetere gli errori del passato e per evitare che la storia possa venire strumentalizzata. Per questo l’Amministrazione comunale ha deciso di dedicare un momento di riflessione e approfondimento sulla complessa vicenda del confine orientale e sull'esodo giuliano-dalmata, nell’ambito dei prossimi incontri del Consiglio Comunale dei Ragazzi, e fornire agli istituti scolastici la possibilità di organizzare un incontro con un testimone diretto. Un’occasione per conoscere meglio una pagina buia e controversa della nostra storia nazionale, ma anche e soprattutto per ribadire l’orrore della guerra ed il valore assoluto della pace”.
La lettera del sindaco si conclude con un’informazione ai docenti interessati ad organizzare un incontro in classe sul tema (di circa 2 ore), indicando che possono scrivere una mail all’indirizzo segreteriagiunta@comune.rosignano.livorno.it per avere maggiori informazioni e prendere accordi diretti.