Descrizione
Il Dizionario Treccani, riguardo alla parola “prevenzione””, dà la seguente spiegazione: “genericamente, ogni attività diretta a impedire pericoli e mali sociali di varia natura”. E se in medicina si dice che è meglio prevenire che curare, in settori come quello della nautica prevenire vuol dire fare in modo he la navigazione o qualsiasi altra attività legata al mare possano svolgersi in tutta tranquillità. Quindi ogni persona dovrebbe conoscere le regole utili per ridurre la possibilità di incidenti o infortuni. E dovrebbe sapere anche come comportarsi in spiaggia, quando va a fare il bagno, quando si tuffa in piscina ma anche in un lago e in un fiume (dove le correnti sono molto pericolose). Quindi la prevenzione è importante per cercare di ridurre il più possibile il rischio dell’annegamento. Per questo la FEE, e a monte l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), hanno promosso la Giornata della prevenzione dell’annegamento. In particolare la FEE, che assegna ogni anno le Bandiere Blu a Comuni e porti turistici virtuosi, ha sollecitato a svolgere appuntamenti su questo tema.
A Rosignano Solvay è stato il Marina Cala de’ Medici, sul quale sventola il vessillo blu così come su alcune spiagge della nostra costa, ad accogliere l’appuntamento che ha visto in prima linea il Comune di Rosignano Marittimo. A dare il benvenuto ai relatori del dibattito tematico in programma, ai rappresentati di varie associazioni, ai titolari di stabilimenti balneari e alla cittadinaza, è stato Matteo Italo Ratti, amministratore delegato del MCDM, un luogo dove ci sono barche e dove si parla di mare, di nautica che cambia e della necessità di prevenire incidenti.
Come ha evidenziato l’assessore Susanna Masoni, il Comune di Rosignano Marittimo punta molto sulla sicurezza del litorale e di conseguenza investe (circa 230mila euro l’anno) per garantire servizi adeguati. Sono sette, ad esempio, le postazioni di bagnino (indicate dalla Capitaneria di porto) sulle spiagge libere comunali dislocate lungo la costa che va da Chioma alla Mazzanta: un servizio in convenzione (dalle 9 del mattino alle 19) che viene svolto dalla Virtus Buonconvento SSD. Ma c’è anche il servizio (sempre in convenzione) del CASM, i volontari del centro assistenza e soccorso in mare, e quello (in convenzione) dei Vigili del Fuoco che a Rosignano, con il Marina Cala de’ Medici come punto di sosta e assistenza dei mezzi, nei weekend da fine luglio a tutto agosto (compreso il giorno di Ferragosto) con due moto d’acqua sono sempre pronti a intervenire dalla base acquatica individuata al Lillatro, da dove il raggio di azione spazia rapidamente fino a Vada (coprendo tutta l’area delle spiagge bianche) e fino a Castiglioncello, ma anche oltre. Intervenire velocemente - in caso di annegamento - è fondamentale, come ricevere adeguata assistenza sanitaria. Questo servizio svolto dai Vigili del Fuoco (del comando di Livorno) è stato presentato dall’ispettore VVF Filippo Fulceri, che ha ricordato anche la collaborazione fondamentale da parte del personale della Pubblica assistenza di Rosignano, rappresentata all’incontro al MCDM dal presidente Cristiano Cecchini e da alcuni volontari.
A raccontare il servizio svolto dai bagnini della Virtus Buonconvento SSD è stato il responsabile Federico Panariello: “Sottolineo l’impegno del Comune sul fronte della sicurezza in mare - ha detto - e alla particolare attenzione rivolta alle zone frequentate dai bagnanti. Noi siamo presenti dalla metà di giugno alla metà di settembre per dieci ore consecutive, con bagnini che svolgono turni di cinque ore”. Con le attrezzature sempre pronte per essere utilizzate in caso di necessità.
Simone Cai, presidente del CASM, ha spiegato che fra i servizi svolti dai volontari dell’associazione c’è quello della sistemazione delle boe per la delimitazione delle acque sicure, che vengono poi controllate durante la stagione balneare e quindi sottoposte a manutenzione e rimessaggio invernale per poi essere riposizionate in maggio. Dal 15 giugno - ha indicato ancora Cai - “il gommone del CASM svolge il pattugliamento preventivo della costa”, e l’associazione è pronta a rispondere alle molteplici chiamate che arrivano da partire - è uno dei tanti esempi possibili - dalla necessità di dare assistenza ad una barca in panne. Senza dimenticare lo “sguardo” che viene rivolto anche alla tutela ambientale con particolare attenzione all’area delle Secche di Vada.
Naturalmente un ruolo chiave, nell’ambito dell’incontro pubblico che si è svolto nella piazzetta centrale del Cala de’ Medici, è stato svolto dalla Capitaneria di porto Guardia Costiera, rappresentata dal capitano di fregata Paolo Pisano, capo servizio operazioni, accompagnato dal sottufficiale Marco Pelosi responsabile dell’Ufficio locale marittimo (Locamare) di Castiglioncello, dalla guardiamarina Giorgia Cutrone e dalla aspirante guardiamarina Francesca Rescio. Dopo aver portato il saluto del contrammiraglio Giovanni Canu, comandante del porto di Livorno e direttore marittimo della Toscana, il CF Pisano ha affrontato il tema della sicurezza in mare e il significato dalla giornata per la prevenzione dell’annegamento. Ha parlato del mare, dei comportamenti da tenere, dei rischi che si possono prevedere e prevenire, ma ha anche posto l’attenzione - per quanto riguarda l’annegamento - sulle piscine. Non tanto quelle pubbliche (che sono sorvegliate da personale specializzato), quanto quelle di abitazioni private, quindi domestiche, dove non c’è servizio di emergenza. Ha ricordato i diversi tragici episodi di annegamento di bambini (anche in Toscana) e della “necessità di dare già dalla più tenera età una educazione all’acquaticità”. Il CF Pisano e successivamente anche il dottor Riccardo Ristori, consulente del ministero della Salute per l’Osservatorio sull’annegamento, ha evidenziato - al di là del fatto che spesso hanno più preparazione natatoria e acquatica persone che vivono lontane dal mare rispetto invece a chi è nato e vive sulle coste - che oltre la metà degli annegamenti in piscina riguarda bambini fino a 12 anni. E le statistiche parlano - su una media di circa 328 annegamenti annui in tutta Italia - di circa il 12% delle vittime fra zero e 19 anni. Quindi, ha ribadito il CF Pisano, riuscire a dare ai bambini una serie di corretti insegnamenti riguardo all’acquaticità è un elemento importante per cercare di ridurre i rischi.
Secondo alcune statistiche (ISTAT e ISS - Istituto Superiore della Sanità) fra il 2017 e il 2021 ci sono state 1.642 morti, fra cui 206 vittime fra o e 19 anni, di cui circa l’80% maschi. I casi aumentano, ma non in maniera lineare, con l’età: fra 1 e 4 ani ci sono più vittime che fra 5 e 9 anni, e gli adolescenti sono la metà per quanto riguarda gli under 19. Le cause principali - si legge in alcune schede e come ha ribadito il CF Pisano - sono da ricercare nella mancanza di sorveglianza e nella ridotta abilità natatoria.
L’ISS, ad esempio, ricorda che in estate è bene bagnarsi in acque dove c’è sorveglianza, evitando zone con correnti pericolose e il mare mosso, quindi sorvegliare i più piccoli ed educarli all’acqua e al nuoto.
Lo stesso dottor Ristori ha infine ricordato, oltre ad una serie di statistiche legate agli annegamenti, la necessità di seguire le regole (ad esempio no all’alcol, che fra 15 e 45 anni trova una correlazione con le morti per annegamento), la necessità fin da bambini di un elettrocardiogramma in grado di prevenire il 20% di morti evitabili, e la conoscenza delle metodologie su come intervenire e quindi trattare la persona soccorsa per annegamento.