Descrizione
Ci sono state continue proroghe, ma ora non è più possibile derogare, per cui il decreto legislativo 116/2020 entrato in vigore il 26 settembre di quattro anni fa viene ora applicato nella sua interezza, introducendo varie modifiche per quanto riguarda la gestione di sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde.Il problema è emerso anche nel Comune di Rosignano Marittimo, dove la presenza di verde è importante. Partiamo da alcuni numeri: a Rosignano nel 2023 gli scarti verdi sono stati oltre 6.000 tonnellate su un totale di 24mila di rifiuti urbani raccolti. Quindi il 25%. E il costo dello smaltimento del “verde" è gravato totalmente sulla TARI di tutti i cittadini.Al momento - spiegano in Comune - nel territorio gli scarti verdi prodotti dai singoli cittadini e quelli provenienti da aree pubbliche sono smaltiti presso il Centro di Raccolta delle Morelline. mentre l'unico sito di smaltimento autorizzato per gli scarti verdi prodotti dalle ditte di giardinaggio è quello della discarica di Scapigliato. è inoltre possibile conferire gli scarti anche al centro REA di via Pasubio a Cecina, autorizzato per il deposito temporaneo, ma non per il trattamento finale, per cui anche questi devono comunque essere trasferiti a Scapigliato.Su richiesta dei rappresentanti dei giardinieri della zona, l'amministrazione comunale si è fatta promotrice di alcuni incontri con REA e Scapigliato per individuare collegialmente le modalità per agevolare i giardinieri, senza infrangere la normativa. In tal senso Scapigliato ha garantito la possibilità di smaltire gli scarti verdi alla stessa tariffa del centro REA di Cecina (4,5 euro al quintale) dando la possibilità ai giardinieri di scaricare in via preferenziale in determinate ore della giornata.“Comprendiamo che la modifica normativa ha in parte rivoluzionato le modalità di gestione degli scarti verdi -ha spiegato l'assessore Roberto Repeti- ma è anche vero che senza questa legge l'onere di smaltimento ricadeva su tutti i cittadini con il pagamento della TARI, senza distinguere chi produceva o non produceva gli sfalci e le potature. Il Comune rimane a disposizione delle imprese e dei loro rappresentanti per cercare di individuare soluzioni meno onerose, sempre tenendo conto però che il costo di tali scelte non dovrà mai ricadere su tutti gli altri cittadini".LA CLASSIFICAZIONE DI SFALCI E POTATURESono considerati Rifiuti Urbani quelli prodotti da verde pubblico dei comuni o da attività fai da te. Questi possono essere trasportati verso i centri di raccolta, come quello delle Morelline e non si deve pagare nessuna tariffa di conferimento.Sono invece considerati Rifiuti Speciali non pericolosi (da avviare a recupero o smaltimento) quelli prodotti da un'attività di impresa al servizio di un privato. Questo significa che le imprese non possono più scaricare nei centri di raccolta per rifiuti urbani, ma solo in centri di smaltimento autorizzati per Rifiuti Speciali con pagamento di una tariffa di conferimento.