Descrizione
Nei fine settimana di ottobre nei quali sono state programmate le “uscite" lungo alcuni percorsi dei Monti Livornesi, purtroppo il meteo talvolta non è stato clemente. Ma la risposta dei cittadini è stata egualmente importante di fronte alle proposte contenute nel programma di Sentieri in Festa che nel pomeriggio di venerdì 8 novembre 2024 è arrivato a conclusione con il convegno che si è svolto nell'auditorium del Museo di storia naturale del Mediterraneo in via Roma a Livorno. Qui, oltre ai tecnici, agli studiosi e ad alcuni esponenti della Regione Toscana, sono intervenuti gli assessori dei Comuni di Livorno, Rosignano Marittimo e Collesalvetti - nell'ordine Giovanna Cepparello, Roberto Repeti e Jacopo Amedeo Susini - coinvolti nel percorso intrapreso ormai da tempo che ha portato - per l'incontro finale - alla scelta del tema “Azioni politiche per le aree protette dei Monti Livornesi" . Un filo conduttore per un convegno che ha rappresentato un'importante occasione di confronto e approfondimento sul “Sistema integrato delle aree protette dei Monti Livornesi, isola di biodiversità, attorno a cui, negli anni, si è creata una comunità di appassionati, formata da istituzioni, associazioni, cittadini, imprenditori, scout, educatori e insegnanti".Gilda Ruberti, dirigente della Regione Toscana, ha aperto vari focus riguardo alla tutela dei Monti Livornesi, portando a sintesi due aspetti.Il primo: sul piano della gestione del sistema delle aree la sfida che attende le comunità è quella di completare questa prima fase che si può chiamare “sperimentale". Una fase che è partita con la stipula della convenzione e della quale va verificata l'efficacia anche attraverso la disponibilità dei Comuni a proseguire e rafforzare il loro impegno nella gestione.Il secondo aspetto: sul piano della regolamentazione andranno affrontate insieme la definizione del nuovo regolamento della riserva e la definizione delle misure di conservazione dei Siti Natura 2000 sulla base anche di quanto emergerà dal lavoro tecnico fatto dagli uffici regionali. Il 2025 sarà quindi un anno cruciale, così come ha confermato anche il consigliere regionale Francesco Gazzetti durante il suo intervento.Per il Comune di Rosignano relatore è stato Roberto Repeti, assessore alla tutela ambientale mentre Camilla Falchetti, insieme anche ai tecnici di Livorno e Collesalvetti, è intervenuta per raccontare le attività svolte nel triennio 2022 - 2024.“Sono tanti gli argomenti sul tavolo. Fra le cose che ci premono c'è la difesa del grande patrimonio di biodiversità che è caratteristico dei nostri Monti Livornesi - afferma l'assessore Repeti - Il parco dovrà essere elemento dirimente, la biodiversità ci garantisce tutta una serie di servizi, per la difesa della natura verso gli eventi estremi dei cambiamenti climatici e per i cittadini. In caso di forte pioggia tutti sanno che dove ci sono alberi e arbusti, questi tendono a frenare e a ridurre la portata e la velocità delle acque verso valle. La biodiversità è quindi un patrimonio naturale fondamentale per garantire un ambiente sano. Poi c'è da prendere in considerazione la parte turistico ricettiva, ma anche terapeutica. La presenza del bosco, le passeggiate e la permanenza al suo interno hanno da sole effetti positivi sull'uomo come dimostrano vari studi internazionali. Vogliamo mantenere il più possibile il patrimonio esistente, e il fatto che possa essere minacciato dal taglio a scopi energetici non ci piace molto. Su questo ha giurisdizione l'Unione Comuni delle Colline Metallifere che ha la delega per le autorizzazioni. Noi ci stiamo lavorando".Aggiunge ancora l'assessore di Rosignano Marittimo: “Alcune cose le abbiamo fatte, altre debbono ancora venire. Si sta lavorando sulla sentieristica a cui daremo il nostro contributo. Il Comune di Rosignano ha quindi tutta una serie di collaborazioni con associazioni del territorio un patto di collaborazione per l'area del Parco dei Poggetti e la promozione di attività di educazione ambientale". Senza tralasciare le tracce del passato, quelle che raccontano la nostra storia. Come i mulini ad acqua del Gabbro, di cui rimangono i ruderi. Un percorso da ritenere di grande interesse. Per cui è necessario intervenire per conservare queste importanti testimonianze.Il futuro vedrà senz'altro un proseguimento di quanto fatto finora, seguendo - a fronte della necessità di avere finanziamenti adeguati - la scia dei progetti in fase di sviluppo.