Descrizione
Flash di colore, sfondi monocromatici, volti, persone, bambini, migranti, dimenticati, uomini politici, macerie, bombe, guerre, barconi carichi di disperati, filo spinato, strumenti di lavoro, mare, sole, deserto, il papavero rosso, l’umanità e la disumanità. Si salgono le scale del Castello Pasquini di Castiglioncello e nelle sale dedicate alle mostre (finalmente riaperte con un grande appuntamento) ci si immerge nel nostro oggi, ma anche nella nostra storia. Nella realtà di una società e di un mondo che offrono quotidianamente molta disperazione. Una realtà che ci mette faccia a faccia con la tragedia delle guerre, che nega pietà a chi soffre. Ma ci sono anche messaggi che cercano un barlume di speranza, come - ma ogni visitatore, secondo la propria interpretazione e sensibilità, può trovarne nelle tavole esposte - l’immagine di Papa Francesco che si fa migrante su una barchetta di carta o che, in sedia a rotelle, va con una luce a olio ad aprire la Porta Santa del Giubileo. Tante tavole che emozionano, ma che soprattutto invitano alla riflessione. Immagini che colpiscono e frasi che ancora di più cercano e sono capaci di smuovere le coscienze.
Quella di Mauro Biani che si è aperta nel tardo pomeriggio di sabato 12 luglio 2025 al Castello Pasquini di Castiglioncello, è una mostra (la prima antologica) che va ben oltre l’arte. Sono, infatti, “i pezzi di un puzzle che compongono il suo stile, la sua anima, il suo contributo a svergognare il mondo dei cattivi e dare coraggio a quello dei buoni” scrive Carlo Verdelli, giornalista, già direttore del quotidiano La Repubblica, nel suo contributo al catalogo. Ed è ancora Verdelli a scrivere: “Quando una firma diventa una firma, non c’è neanche più bisogno che metta nome e cognome alle sue cose. Che siano scritte, disegnate, scolpite, dipinte o musicate, identifichi subito la testa che le ha pensate e la mano che le ha realizzate”.
Mauro Biani, romano, è il protagonista di “Il segno e l’impegno”, l’esposizione fortemente voluta dal sindaco del Comune di Rosignano Marittimo, Claudio Marabotti, e dall’assessore alla cultura Giulio Rotelli.
Ed è proprio Marabotti a indicare come Biani, “con il suo tratto essenziale e la forza del silenzio”, è capace di raccontare storie di migrazioni, di guerre, di diritti negati e disuguaglianze. Secondo il sindaco, “ogni opera è una piccola scossa alla coscienza, una sintesi mirabile e potente tra poesia e denuncia”. Mentre l’assessore parla di una “capacità di andare a creare quasi sempre un invito alla riflessione, passando per un metodo che procede partendo dal complesso per arrivare al semplice” e proprio questo - a giudizio dell’assessore - “fa di Biani uno dei migliori comunicatori grafici di questa epoca”. Il sindaco Marabotti si è quindi è detto soddisfatto della scelta di questa mostra, che arriva “in un momento storico complesso, attraversato da tensioni, paure e trasformazioni profonde”.
Le note biografiche indicano che Mauro Biani è nato a Roma nel 1967, ed è illustratore, scultore, vignettista e autore di satira sociale a tutto tondo. Una satira che passa dalle pagine di Repubblica, di cui è vignettista dall’ottobre del 2019, dopo aver collaborato per sette anni con Il Manifesto. Diventa poi - siamo nel 2020 - vignettista ufficiale di “Atlantide. Storie di uomini e di mondi”, programma del giornalista Andrea Purgatori su la LA7 mentre nel 2023 comincia a collaborare con “Il cavallo e la torre”, il programma del giornalista Marco Damilano su Raitre. Le vignette dell’artista sono pubblicate anche su varie testate estere.
L’inaugurazione della mostra di Biani, che è stata curata da Elisabetta Cosci (che ha introdotto l’artista e la genesi del suo lavoro), è stata preceduta sulla terrazza di Fico, nel parco del Castello Pasquini, da un breve incontro con il pubblico durate il quale l’artista ha svelato qualcosa di più di se stesso, del suo modo di disegnare e realizzare le vignette. E l’assessore Rotelli ha anche ricordato che Biani “per anni anni ha svolto la professione di educatore”. Un fatto “non trascurabile” perché “un educatore, ogni, giorno, per professione cerca di migliorare il mondo in cui tutti viviamo” mettendo in atto interventi educativi per persone in difficoltà, per stimolarne l’autonomia e la crescita nel contesto in cui esse vivono.
“Restituire i poveri cristi al nostro quotidiano con un disegno - scrive Marco Damilano nel suo contributo al catalogo - è il segno di Mauro Biani, il suo impegno quotidiano, l’esercizio di quella materia poco frequentata dai politici e dai giornalisti che si chiama speranza. Con la grazia di un artista che sa ritrovare il filo dell’umanità che resiste, nonostante tutto, nelle tenebre della storia”.
Una novantina le opere esposte (divise per argomenti), fra cui sei - trasformate in grandi pannelli - sono state dislocate in luoghi all’aperto di sei frazioni del territorio comunale di Rosignano, diventando al tempo stesso momento di riflessione e di invito ai cittadini e alle cittadine di andare a visitare la mostra al Pasquini dove arte e cultura sono capaci di inviare un messaggio forte e chiaro, molto più di qualsiasi discorso meramente politico.
LA SCHEDA. La mostra “MAURO BIANI. IL SEGNO E L’IMPEGNO” curata da Elisabetta Cosci resterà aperta fino al 31 agosto. L’ingresso è libero, l’orario di visita è tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 23 (chiusa nei giorni in cui sono previsti gli spettacoli dell’Armunia Castiglioncello Festival).
La mostra è stata realizzata dal Comune di Rosignano Marittimo e dalla Fondazione Armunia, che ne ha curato l’allestimento. Il coordinamento è stato di Caterina Bellucci - Comune di Rosignano e Fabio Masi - Fondazione Armunia. L’organizzazione di Rachele Mazza - Comune di Rosignano.
Il Catalogo, a cura di Elisabetta Cosci, è editato da All Around. I testi dei contributi sono di Carlo Verdelli e Marco Damilano.
INFO. U.O. Servizi culturali - Comune di Rosignano Marittimo tel. 0586 724530 / 724521
Fondazione Armunia tel. 0586 754202