Descrizione
“Strage di Capaci. Paradossi, omissioni e altre dimenticanze” è il titolo di un libro - testimonianza scritto da Angelo Corbo, ispettore capo della Polizia di Stato, sopravvissuto al terribile attentato di mafia del 23 maggio 1992 nei pressi di Palermo in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Nel libro, Corbo racconta quello che accade quel giorno, le emozioni, gli aspetti umani (alla strage sopravvissero anche altri due poliziotti, Gaspare Cervello e Paolo Capuzza, e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza), l’atteggiamento successivo da parte di apparati dello Stato. Fra omissioni e dimenticanze.
Proprio il titolo del volume (uscito nel 2016) è il tema di un incontro che si svolgerà al Teatro Solvay giovedì 6 novembre (ore 10), organizzato dallo SPI - Cgil lega 7 Rosignano in collaborazione con SPI - Cgil e FLC Cgil Livorno con il patrocinio del Comune di Rosignano Marittimo. All’incontro, che vedrà la presenza del sindaco Claudio Marabotti, parteciperanno anche gli studenti delle terze, quarte e quinte classi dell’IISS Enrico Mattei di Rosignano.
L’ispettore Corbo, classe 1965, è nativo di Palermo e diventò agente di polizia nel 1987, a 22 anni. Dopo la strage di Capaci, parallelamente al suo lavoro in polizia, ha proseguito la sua battaglia contro la mafia andando nelle scuole per parlare ai ragazzi.
Ha ricevuto la medaglia d’oro al valore civile con la seguente motivazione: “Preposto al servizio di scorta del giudice Giovanni Falcone, pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro rappresentanti dell'ordine giudiziario e delle Forze di Polizia, assolveva il proprio compito con alto senso del dovere e serena dedizione, rimanendo ferito in un feroce e proditorio agguato di stampo mafioso. Splendido esempio di non comune coraggio e grande spirito di sacrificio. Palermo, 23 maggio 1992”.