Descrizione
Nell’arco di un anno due importanti mostre sono state accolte nelle sale del Museo Civico Archeologico “Palazzo Bombardieri” al Castello di Rosignano Marittimo, dove si trova la sede storica del Comune. La prima ha riguardato le ville romane dell’Arcipelago toscano, la seconda “I bronzi del Pilistrello - 1565 / 2025”. Proprio quest’ultima esposizione, inaugurata all’inizio dello scorso mese di luglio, doveva chiudere il 2 novembre. Invece, dal momento che ha riscontrato un forte interesse da parte dei visitatori, è stata prorogata. Questi tre bronzetti, quindi, saranno visibili ancora per tre mesi, essendo stata prolungata l’apertura al pubblico fino al 1° febbraio 2026.
“I bronzi di Pipistrello” sono visibili in una sala ai piani alti del Museo Civico Archeologico. Una sala dalla cui finestra, guardando in direzione nord-est, si incrocia l’area di Poggio Pilistrello, un modesto rilievo tra il fiume Fine e il botro Gonnellino: qui nel 994 d.C. era attestato un castello e l’area in età romana fu territorio di confine tra l’ager Pisanus e l’ager Volaterranus. Fu in questa zona, attorno al 1565, che furono rinvenute le tre statuette, una scoperta che ha legato il nome della località alle collezioni medicee e quindi al Museo Archeologico di Firenze.
La mostra in corso a Rosignano Marittimo celebra di conseguenza i 460 anni (1565-2025) dalla singolare scoperta che ha portato alla luce - come detto - le tre preziose statuette in bronzo: due raffigurano Ercole e una la Concordia. Come descritto da Giorgio Vasari, queste opere esposte nella Tribuna degli Uffizi, erano tra "le più preziose gioie ed altre delizie onorate e belle che abbi il Granduca", a testimonianza del loro valore e della loro importanza nelle collezioni granducali.
Il racconto del ritrovamento, avvenuto il 1° maggio 1565 al Pilistrello, è avvolto da un velo di mistero ed è riportato in due lettere indirizzate a Cosimo I de’ Medici. Inizialmente, due butteri (mandriani) al servizio di Marcantonio trovarono frammenti di un antico vaso di rame. Pochi giorni dopo, alcuni contadini furono colti in flagrante mentre cercavano altri reperti, e fu allora che emersero le due figure di Ercole e la statua di Concordia. La mostra esplora le due versioni di questo ritrovamento attraverso le lettere originali di Francesco Galganetti da Colle, ufficiale di Rosignano, e di Andrea Tartaglia (Andrea Colleschi da Palaia), capitano mercenario e supervisore della Maremma. Mentre Galganetti enfatizza la scoperta in sé, Tartaglia solleva dubbi sulle intenzioni dei contadini e racconta di come i funzionari comunali di Rosignano, Bondino di Banti e Girolamo di Domenico, si impossessarono dei bronzi, inviandoli poi al Duca.
Le tre statuette, una volta donate a Cosimo I de’ Medici, entrarono a far parte delle prestigiose collezioni medicee e furono a lungo esposte nella celebre Tribuna degli Uffizi, la "camera delle meraviglie" progettata da Bernardo Buontalenti. Questo spazio iconico, concepito come uno scrigno di conoscenza, ospitava capolavori d'arte, oggetti preziosi e curiosità naturali. I bronzi di Pilistrello, insieme a opere come la Chimera d’Arezzo e l'Arringatore, sono poi confluiti nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, e ora sono, per la prima volta, tornati a “casa”, al Museo Archeologico di Rosignano.
(Info: la mostra “I bronzi del Pilistrello” è aperta tutte le mattine, chiusa il lunedì.
Museo Archeologico di Rosignano, via del Castello 24 - tel. 0586 724288 – palazzobombardieri@comune.rosignano.li)
Abbiamo parlato dei bronzetti, ma come accennato all’inizio di questo testo, il Museo “Palazzo Bombardieri” è stato anche recente scenografia della mostra dedicate alle splendide ville romane i cui resti sono visibili sulle isole del nostro Arcipelago. In relazione a questa mostra, giovedì 30 ottobre 2025 a Paestum, nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (www.bmta.it) ci saranno (dalle ore 14) gli interventi del soprintendente Valerio Tesi, di Lorella Alderighi, funzionario archeologico della stessa Soprintendenza, e Carolina Megale, direttore del Museo Civico Archeologico di Rosignano Marittimo. Si parlerà, quindi, delle ville e delle scoperte archeologiche ad esse collegate. A cura della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno in collaborazione con Past in Progress Srl. Nell’occasione saranno presentati dal Museo anche alcuni laboratori tematici.