Descrizione
La nota dei giorni scorsi del sindaco del Comune di Rosignano Marittimo, Claudio Marabotti, che toccava vari aspetti del servizio sanitario nel territorio rosignanese ha provocato l'intervento di Gerardo Anastasio, chirurgo e coordinatore regionale della Toscana del sindacato dei medici ospedalieri (Anaao) il quale, in sintesi, ha scritto che non si può fare tutto in ogni ospedale della nostra regione. Contestazioni alle quali il sindaco Marabotti, cardiologo, risponde punto per punto.Tutto nasce, è doveroso fare un breve riassunto, dall'insoddisfazione espressa dal sindaco di Rosignano dopo un incontro con la direttrice generale dell'ASL, dottoressa Maria Letizia Casani, a proposito del progetto dell'Ospedale di Comunità e della Casa di Comunità di fatto sospeso, con l'Asl - in relazione alla presenza di sostanze inquinanti nel terreno individuato per la realizzazione delle strutture (cosa già conosciuta nel 2018) - che propone di separare in due lotti il progetto,. Una proposta, per quanto riguarda i tempi di realizzazione, che farebbe perdere i finanziamenti (4,5 milioni di euro) del Pnrr. Marabotti, nell'occasione ha ribadito la richiesta - nell'ambito di un discorso più ampio sulla presenza di servizi sanitari sul territorio - di poter utilizzare pienamente le potenzialità della sala di elettrofisiologia inaugurata pochi mesi fa presso il presidio ospedaliero di Cecina e di poter aprire nell'ambito della Val di Cecina e della Val di Cornia una sala di emodinamica. Nell'occasione ha consegnato alla direttrice generale dell'Asl i dati dell'Agenzia Regionale di Sanità riguardo al trattamento con angioplastica primaria delle persone colpite da infarto miocardico acuto.“Ringrazio il collega Gerardo Anastasio per la stima professionale che mi manifesta (e che ricambio) e anche perché mi permette di smontare pezzo per pezzo le argomentazioni su cui si basa il suo ragionamento (che è più o meno identico a quello della direzione dell'ASL) largamente basate su una scarsa conoscenza del problema" esordisce il sindaco Claudio Marabotti che analizza poi punto per punto la replica del dottor Anastasio. Marabotti parte dal contesto: “L'Ospedale delle Valli Etrusche ha un bacino naturale di utenza che comprende Alta e Bassa Val di Cecina, Val di Cornia e Isola d'Elba. Si tratta di un'area che sfiora i 200.000 abitanti in inverno. Durante l'estate Comuni minuscoli come Bibbona o Castagneto Carducci (per non parlare dell'Elba) superano ciascuno il milione di presenze. Nella teoria esposta dal collega (e condivisa dalla ASL) si vorrebbe che questa popolazione sterminata, che garantisce una casistica ampiamente sufficiente al mantenimento della performance degli operatori, venisse trattata a Livorno o a Grosseto".La nota del sindaco Marabotti prosegue quindi con una disamina per punti.“ELETTROFISIOLOGIA: la sala di elettrofisiologia a Cecina c'è già, nuova di zecca (costo oltre mezzo milione di euro) e perfettamente adatta già oggi a procedure di impianti di pace-maker e defibrillatori mentre con un piccolo investimento (poligrafo e nuovo sistema di scopia) sarebbe adatta anche a procedure di ablazione per molte patologie aritmiche. E' evidente che va fatta funzionare di più e meglio, mediante una struttura dedicata (Sezione con valenza dipartimentale, Incarico di altissima professionalità) che funga da attrattore per gli specialisti che oggi non ne vogliono sapere di lavorare in un ospedale senza servizi di alto livello. SALA DI EMODINAMICA: oggi chi ha un infarto nella zona delle Valli Etrusche o dell'Alta val di Cecina viene trattato in tempi incompatibili con gli standard di trattamento di un Paese civile. Dati dell'Agenzia Regionale di Sanità aggiornati al 2022 dicono che vengono trattati fuori tempo massimo l'86% dei pazienti provenienti dalle Valli Etrusche e l'89% di quelli provenienti dall'Alta val di Cecina, arrivando a valori intollerabili per gli infartuati residenti a Piombino (94% trattato fuori tempo massimo). Questo significa due cose. La prima è che chi ha un infarto e vive in queste zone ha statisticamente una prognosi peggiore di chi vive in altre parti della Toscana. La seconda è che l'attuale schema di trattamento è al di fuori dei trattamenti raccomandati dalle linee guida europee (che indicano la trombolisi immediata e la coronarografia/angioplastica differita come il trattamento di scelta). E' senz'altro auspicabile migliorare il migliorabile da subito (a proposito, la trasmissione dell'ECG dal mezzo di soccorso al centro di emodinamica esiste già da oltre 10 anni e gli orribili risultati sopra esposti sono ottenuti usando questo presidio). In conclusione, mentre un'area che conta alcune centinaia di migliaia di abitanti viene lasciata senza servizi medici di emergenza efficienti, in altre zone c'è grasso che cola. Tra Pisa e Livorno tre sale di emodinamica nel giro di 20 kilometri (di cui una ampiamente sottoutilizzata per le emergenze). Considerando tutta la Toscana, il 15% delle sale di emodinamica attualmente attive fanno un numero di angioplastiche (sia elettive che primarie) inferiori agli standard di mantenimento dell'efficienza, e nessuno ha niente da eccepire. Chi vuole negare al nostro territorio l'implementazione dei servizi di elettrofisiologia ed emodinamica deve solo prendersene la responsabilità, comunicando chiaramente che i cittadini residenti nelle nostre zone sono destinati a una prognosi peggiore degli altri per motivi esclusivamente economici".