Stagione teatrale 2024 / 2025, si comincia l’11 dicembre al teatro solvay con paolo rossi e la sua operaccia satirica. la guerra dei sogni. l’assessore giulio rotelli: ci aspettiamo qualcosa di piacev...

Stagione teatrale 2024 / 2025, si comincia l’11 dicembre al teatro solvay con paolo rossi e la sua operaccia satirica. la guerra dei sogni. l’assessore giulio rotelli: ci aspettiamo qualcosa di piacevolmente irriverente. Il 17 ci sara’ invece la compagnia opus ballet e il suo sogno di una notte di mezza estate con i costumi dello stilista fiorentino Ermanno Scervino
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05/12/2024

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Descrizione

Ci siamo, la stagione sta per cominciare. Una stagione composta da titoli di grande richiamo, che attraversano i vari generi teatrali, macolando prosa, danza e teatro. Una stagione che è stata "scelta" con grande attenzione dal sindaco Claudio Marabotti insieme all'assessore alla cultura Giulio Rotelli e con Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Un cartellone variegato che sembra essere già piaciuto ancora prima dell'inaugurazione, visto che la campagna abbonamenti ha avuto un buon riscontro e alla fine sono stati acquistati 45 tagliandi in più rispetto allo scorso anno. 224 contro 179, numeri ufficiali di Fondazione Armunia che confermano quanto sia diffusa la voglia di cultura. E a Rosignano Solvay c'è proprio un teatro con un palcoscenico che può raccontare una storia secolare di prosa, lirica, concerti. Nove saranno gli spettacoli che andranno in scena al Solvay, mentre altri tre (sono dodici in tutto) sono stati programmati all'Ordigno di Vada.A fare da apripista al Teatro Solvay sarà Paolo Rossi la sera di mercoledì 11 dicembre (ore 21.15). L'artista porterà in scena "Operaccia satirica. La guerra dei sogni" da lui stesso scritta, con musiche dal vivo di Emanuele Dell'Aquila e Alex Orciari, e con Caterina Gabanella."Dopo una campagna abbonamenti positiva - commenta l'assessore Rotelli - siamo arrivati finalmente alla prima data di questa stagione teatrale: Paolo Rossi ha un curriculum che non ha bisogno di presentazioni, passato dai piccoli club e dai grandi palcoscenici, attore di cabaret, teatro, televisione e cinema. Il suo spettacolo "Operaccia satirica promette di essere un qualcosa di stravagante che nasce dalla lettura dei grandi classici letterari trasformati in buffe composizioni, episodi rubati dalla vita vissuta e dal suo personale repertorio"' Ci aspettiamo quindi qualcosa di piacevolmente irriverente"."Chi è capace di narrare storie ha il potere di governare il mondo, che sia una nazione, un condominio, una famiglia o una coppia. Le operacce satiriche sono creazioni stravaganti che nascono da diverse ispirazioni" afferma Paolo Rossi che aggiunge come dalla loro "rielaborazione e trasformazione in poesie comiche si tramutano in una canzonaccia popolare, grazie all'accompagnamento musicale".Per questo il linguaggio è scorretto, variegato, ricco di storpiature, parole e suggestioni strane, ma facilmente comprensibili per tutti. "Rimangono fondamentalmente delle storie - aggiunge l'attore e autore - noi ci sforziamo di raccontarle al meglio per combattere il senso di disorientamento e smarrimento che proviamo pensando a come è governato il mondo che viviamo. Se si smarrisce la strada, l'unica direzione è perdersi nelle nostre storie" Cantando, ridendo, ballando e ridendo ancora, e sarà proprio così che ci ritroveremo".Di recente Paolo Rossi è passato dalla Toscana avendo ricevuto il Premio Satira a Forte dei Marmi. E in quell'occasione, in varie interviste e in particolare in una rilasciata al quotidiano la Repubblica (firmata da Carmine Saviano) ha raccontato che a lui la vita gliel'ha cambiata un rapinatore. "Tutti conoscono i maestri che ho avuto: Dario Fo, Jannacci, Gaber. Ma il modo di stare sul palco - si legge sull'articolo uscito su Repubblica - me lo ha cambiato un rapinatore. A Milano negli anni '70 i cabaret erano borderline con la malavita. Viene questo tizio prima di uno show e mi dice: "Sali sul palco troppo in tensione. Devi farlo come in una rapina'. Chiedo spiegazioni. E lui: "Non preoccuparti di come dici "Mani in alto!'. L'importante è saltare il banco e arrivare alla cassaforte. Il pubblico vuole quello, vuole una storia da raccontare".Prima di Natale, il sipario del Teatro Solvay si aprirà sul secondo spettacolo del cartellone della stagione 2024 / 2025. Infatti mercoledì 17 dicembre (ore 21.15) l'appuntamento sarà con "Sogno di una notte di mezza estate" di William Shakespeare, coreografie di Davide Bombana, musiche di Felix Mendelssohn, light designer Carlo Cerri, con i danzatori - che indosseranno i costumi disegnati dallo stilista fiorentino Ermanno Scervino - Giuliana Bonaffini, Emiliano Candiago, Matheus De Oliveira Alves, Ginevra Gioli, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Lorenzo Terzo, Frederic Zoungla, Rebeca Zucchegni. Si tratta di una produzione COB - Compagnia Opus Ballet (collaborazione produttiva Comune di Verona - Estate Teatrale Veronese ETV e Centro servizi culturali Santa Chiara).Il nuovo progetto coreografico della Compagnia Opus Ballet rende omaggio a William Shakespeare, fondendo musica classica, drammaturgia e danza contemporanea. Sotto la guida del coreografo Davide Bombana, questa produzione esplora il dialogo tra classico e contemporaneo, con l'obiettivo di destrutturare e arricchire il repertorio per parlare di una realtà vissuta, tangibile, a noi vicina.Il progetto continua idealmente il percorso di ricerca artistica che la compagnia persegue già da anni e che vede dialogare la danza contemporanea con storie e musiche classiche, considerate "di repertorio", che diventano terreno fertile per la creazione di qualcosa di completamente diverso.Dopo la pausa natalizia la stagione riprenderà il 16 gennaio 2025 con "La madre" di Florian Zeller, interprete Lunetta Savino con Andrea Renzi, Niccolò Ferrero, Chiarastella Sorrentino, regia Marcello Cotugno.Al teatro Ordigno di Vada, invece, il primo appuntamento della stagione 2024 - 2025 sarà il 25 gennaio: in scena Bobo Rondelli e Andrea Rivera con "Non ci prenderanno mai!".

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 24/12/2024 10:18

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