Descrizione
Edificato sulla fattoria di Diego Martelli, acquistata nel 1889 dal barone Fausto Lazzaro Patrone, il Castello Pasquini incarna nelle sue forme neo-gotiche i sogni di ‘feudatario’ del suo costruttore, uno spregiudicato imprenditore genovese arricchitosi con il commercio di guano sud-americano che mirava a far diventare Castiglioncello una località balneare di rilievo nazionale.
La costruzione del Castello muta profondamente la natura dei luoghi: la nuova dimora si erge sopra una piattaforma artificiale sopraelevata da un poderoso bastione che, vista dal basso, doveva incutere un forte senso di soggezione a chi percorreva la Via dei Cavalleggeri e poi la ferrovia e la Via Aurelia. Tutto intorno un folto bosco attraversato da irregolari e contorti camminamenti ad aumentare il senso arcano del luogo. Con il ritiro di Patrone da Castiglioncello, nel 1925, il Castello viene venduto al pistoiese Alfredo Birindelli che poco o nulla inciderà sull’assetto dei luoghi, per poi essere acquistato nel 1938 dal Conte Ugo Pasquini di Costafiorita.
Nel frattempo il sogno di Patrone si è avverato e Castiglioncello è ormai divenuto una raffinata meta turistica, popolata di lussuose ville e alberghi e frequentata da artisti, intellettuali e personaggi del mondo del cinema. Anche il Castello partecipa a questa stagione: nelle adiacenze della villa padronale vengono realizzate una pista da ballo e dei campi da tennis. Il castello si apre alla città: ogni anno una grande festa ‘campestre’ animata da ospiti illustri accoglierà nel parco l’alta società vacanziera ma anche i comuni cittadini.
Pasquini muore nel 1963. Nel 1979, grazie ad un cospicuo finanziamento della Regione Toscana, il Castello e le sue pertinenze vengono acquistate dai suoi eredi dal Comune di Rosignano Marittimo e destinati a centro di promozione turistico-culturale a livello comprensoriale.
Attualmente il castello Pasquini è gestito dalla Fondazione Armunia.