Quando, nella mattinata di sabato 21 dicembre c'è stata l'inaugurazione della mostra, la giornata era fredda, ma illuminata da uno splendido sole che faceva scintillare, in lontananza, l'orizzonte del mare. Quel mare dal quale si innalzavano i profili di alcune delle sette isole dell'Arcipelago Toscano che compongono - dal punto di vista della scenografia - l'itinerario della mostra che fino al 26 gennaio 2025 è ospitata nelle sale al piano terra del Museo Civico Archeologico 'Palazzo Bombardieri’, nell'area del Castello di Rosignano Marittimo. Il tema dell'esposizione è, appunto, 'Le ville romane dell'Arcipelago Toscano’ e la curatela è della dottoressa Lorella Alderighi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno. Un titolo che per l'inaugurazione ha richiamato nella hall del museo, ma anche nella piazzetta attigua all'ingresso, un grande numero di persone, studiosi, appassionati di archeologia e cittadini che amano la cultura e seguono con attenzione quelle che sono le iniziative del Museo Civico diretto dalla dottoressa Carolina Megale. Alla cerimonia di inaugurazione della mostra erano presenti Claudio Marabotti, sindaco del Comune di Rosignano Marittimo (insieme agli assessori alla cultura Giulio Rotelli e al bilancio Susanna Masoni), e il soprintendente architetto Valerio Tesi. (Nella foto principale, da sinistra sulle scale del Museo: il sindaco Marabotti, il soprintendente Tesi e la curatrice della mostra Alderighi).Finanziata dal Ministero della Cultura attraverso il Fondo per il potenziamento della cultura e della lingua italiana all'estero, questa mostra vuole promuovere l'archeologia relativamente alle isole toscane, ma soprattutto vuole essere una 'restituzionè ai cittadini che pagano le tasse, come ha detto Alderighi, di quello che l'archeologa curatrice e altri ricercatori hanno scavato e studiato nel corso delle ultime campagne. Studi che hanno permesso anche chiavi di lettura che vanno oltre le ville dell'otium, ovvero delle vacanze, delle facoltose famiglie romane legate all'aimperatore tra la fine del primo secolo a.C e gli inizi del primo secolo d.C. Le ville, infatti, erano anche centri di potere politico ed economico, disseminate sulle rotte del Mediterraneo di fronte alle coste italiche del mar Tirreno. Furono abitate sicuramente fino al II secolo d.C e solo pochissime di esse raggiunsero il III e IV secolo.Oggi queste ville si raccontano attraverso i resti che hanno attraversato duemila anni di storia. Basta pensare a Giannutri, la piccola isoletta a forma di mezzaluna, la più meridionale dell'Arcipelago, dove alcune colonne del peristilio sono ancora visibili sula terrazza elevata sulla scogliera, da cui si gode un eccezionale panorama sul mare. Oppure all'isola del Giglio, dove il paese (nella zona retrostante il porto) e il mare 'custodiscono parti del grande complesso edilizio che si inerpicava fino sulla collina’. Nella mostra al Museo 'Palazzo Bombardieri’. non ci sono reperti provenienti da queste due isole, che fanno parte del perimetro di un'altra Soprintendenza (Arezzo, Siena, Grosseto), ma si possono leggere le interessanti schede fornite dagli archeologici che vi hanno lavorato.Nel corso dell'intervento di presentazione della mostra di Rosignano Marittimo, la dottoressa Alderigi ha fornito una visione d'insieme della storia di queste ville e di cosa essere hanno rappresentato e rappresentano.E allora seguiamo brevemente l'itinerario, partendo da Gorgona, l'isola carcere (colonia penale agricola) troviamo la villa situata in località Limiti con i pavimenti in mosaico e le pitture parietali (alcuni frammenti sono visibili in mostra nella teca allestita nell'atrio del Museo) mentre a Capraia, nei pressi del porto, si trovano i resti (oggi interrati) di una villa romana che hanno mostrato la loro ricchezza 'attraverso i preziosi arredi marmorei che la ornavano, testimonianza di una lunga frequentazione legata anche al commercio marittimo’. All'Elba troveremo invece le strutture della villa delle Grotte, sul lato della rada di Portoferraio in direzione Bagnaia. Questi resti 'guardanò il lato opposto del golfo dove si trovava il porto romano e dove ci sono i resti del complesso termale della Linguella. In parte ancora da scavare, invece, il complesso della villa di Capo Castello nel territorio di Rio Marina, con muri e pavimenti inglobati in edifici moderni o nascosti dalla vegetazione. Infine Pianosa, dove nell'area di Cala Giovanna, che si trova sulla destra rispetto allo scalandrone dove arriva il traghetto, ecco il Bagno di Agrippa Postumo, nipote di Augusto che nel 6 d.C. venne qui relegato e assassinato alcuni anni dopo, nel 14 d.C. La madre era Giulia, figlia maggiore di Augusto. Dopo la morte dei due fratelli, fu adottato dallo stesso imperatore insieme a Tiberio (dinastia Giulio Claudia). Ma fu poi allontanato da Roma, prima a Sorrento e poi a Pianosa ufficialmente per il carattere violento. Durante la permanenza a Pianosa, ci sarebbe stato un primo tentativo di uccidere Agrippa Postumo, cosa che invece riuscì. a un centurione subito dopo la morte di Augusto che, secondo alcune fonti (la cosa non è molto chiara, anche perché ci sono altre ipotesi) poteva aver dato l'ordine di assassinare il giovane.In mostra nelle tre sale del Museo si trovano reperti significativi delle decorazioni architettoniche e delle suppellettili di arredo provenienti delle ville di Gorgona, Capraia, Elba e Pianosa. Quindi le schede complete di ciascuna di esse (in italiano e in inglese), comprese anche quelle di Giannutri e Giglio.Potremo così. osservare i reperti marmorei di recente rinvenimento al Bagno di Agrippa a Pianosa, gli affreschi policromi della villa dei Limiti a Gorgona, le lastre di terracotta decorate della villa delle Grotte, gli stucchi e le decorazioni pavimentali della Linguella e della villa romana di Capo Castello all'Isola d'Elba, le suppellettili di ceramica e di vetro dalla Capraia, le architetture scenografiche di Giglio e Giannutri.Nel mese di dicembre la mostra 'Le ville romane dell'Arcipelago Toscanò è visitabile al Museo Civico Archeologico 'Palazzo Bombardierì. a Rosignano Marittimo (via del Torrione) dal lunedì. al venerdì. dalle 9.00 alle 13.00, il sabato e domenica dalle 10.00 alle 16.00. nel mese di gennaio, invece, da martedì. a domenica dalle 9.00 alle 13.00. sabato 4 e domenica 5 fino alle 16.00 (il museo resterà chiuso il 25 e 26 dicembre e l'1 gennaio). l'ingresso è gratuito.
Data di pubblicazione: 22/12/2024